I Pirati delle Montagne by Carlo Greppi

I Pirati delle Montagne by Carlo Greppi

autore:Carlo Greppi [Greppi, Carlo]
La lingua: ita
Format: epub
editore: RIZZOLI LIBRI
pubblicato: 2023-10-03T12:00:00+00:00


Sebbene Giorgio avesse ancora tredici anni e mezzo, al torrente Rigagnolo, che scorreva con una certa decisione e faceva quasi il solletico alle piante dei piedi, Gordon gli stava facendo vedere come ci si rade. Si sfregava una saponetta tra le mani, si metteva la schiuma sulle guance e poi si passava una lama lunga due dita dall’alto verso il basso, pagando attenzione – pay attention, diceva, ma sarebbe “prestando” attenzione, in verità: Giorgio non lo corresse – a non tagliarsi: ecco che quella peluria, che sul volto del Mozzo assomigliava sempre di più alla barba che ai capelli, se ne andava via.

A proposito, ora alcuni Pirati si erano fatti crescere la zazzera che parevano animali della savana. Dimitri oltre al pizzetto giallo aveva i capelli tutti spettinati che coprivano un po’ la fronte stempiata e sembravano di paglia, tant’è che di spalle tra gli alberi lo si poteva confondere con Kurt. Quelli di Walter restavano a spazzola, mentre Tony si ostinava a tenerli pettinati all’indietro anche se più lunghi, come se dovesse andare a ballare il minuto successivo. Carlos si era fatto crescere una gran barba che pareva un gesùcristo, gli aveva detto ridendo Ijanni, ma i capelli continuava a tagliarseli corti corti, come Alberto e Roberto che ormai si assomigliavano solo in questo, perché tutti pensavano che Roberto fosse troppo cagasotto per stare in banda, ma comunque restava, perché bisognava credere in tutti e in ciascuno.

Il nucleo iniziale, ora composto da quindici Pirati compreso Giorgio, si era rinominato Distaccamento Internazionale, e aveva funzioni di coordinamento degli altri distaccamenti nazionali che si erano accampati intorno, e che avevano accettato di far parte della formazione Pirati delle Montagne. In effetti, contando gli ultimi arrivati – Jhon il neozelandese, Luis il brasiliano e Addis l’etiope –, pensava Giorgio che in geografia era sempre tra i primi, i Pirati avevano una rappresentanza di tutti i continenti tranne uno. Per questo era ancora più triste che il turkmeno fosse caduto subito, perché l’Asia mancava di nuovo, a meno che non si considerasse Dimitri un po’ anche Asia, dal momento che l’Unione Sovietica andava fin lì, confinando con la Cina, laggiù dove i nazisti erano i giapponesi, più o meno.

Anche la geografia del conflitto sembrava in evoluzione, soprattutto in Europa, che era il centro della guerra mondiale. I sovietici stavano al contrattacco già da Stalingrado, gli Alleati risalivano da sud, Roma era libera, e Teresa aveva portato la notizia strabiliante che erano pure sbarcati in Francia, in Normandia per la precisione, con milioni di uomini. A Giorgio milioni sembrava esagerato, ma in tempo di guerra in molti gonfiano un po’ i numeri. Allora forse era vero anche il fatto che i partigiani francesi avessero sabotato le ferrovie e le comunicazioni per permettere agli Alleati di avanzare.

A quelle notizie i partigiani sembravano animati da nuove speranze e tra di loro dicevano: “Vedrai che arrivano a Parigi entro l’estate. Poi pure alle capitali che mancano, Praga e Berlino, ma a quel punto sarà tutto finito, magari già entro questo autunno”.



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